E’ la giornata dedicata ai Presidenti incoming 2019-2020 dal DGE, Governatore eletto Pasquale Verre, alla presenza del DG D2100, Salvatore Iovieno, e del DGN, Governatore del Distretto nominato, Massimo Franco. Molti i PDG, passati Governatori del Distretto, presenti, tra i quali, quella a noi più cara, perché scelta come socia onoraria del nostro Club, Maria Rita Acciardi, nella sua veste di Istruttrice Distrettuale, cui è affidato il compito di delineare ruolo, leadership e connessione del presidente del club. Mi vede arrivare da lontano, in punta di piedi, nell’auditorium dell’ArihaHotel di Rende e, con la sua consueta affabilità, mi saluta con un caloroso abbraccio e mi presenta ai responsabili distrettuali come presidente eletto del Rotary Club Alto Casertano, ch’ella “porta nel cuore da sempre”.
Solo allora capisco di avere “un santo in paradiso” che renda meno incerto il mio peregrinare in una immensa sala, tra decine e decine di persone che non conosco.
Quando, poi, Maria Rita inizia a delineare i tratti salienti del Presidente eletto del Rotary, comprendo quella che dovrà essere la mia mission, che è, poi, la mia naturale inclinazione. I Presidenti sono la prima connessione tra i soci ed il Distretto (“Nel Rotary nessuno di noi è un’isola”. Ed ancora: “Siamo tutti connessi gli uni agli altri”). Non si limitano ad essere meri rappresentanti dei propri club, ma ispirano i soci, promuovendo il Rotary nella comunità e lo connettono con il mondo. Non appartengono semplicemente al RI, ma hanno l’orgoglio dell’appartenenza. Sanno entusiasmarsi ed emozionarsi (“Un Presidente che non si emoziona non svolge fino in fondo il suo ruolo”). Generano affiatamento e condivisione. Sono capaci di entrare nell’umano e nel sociale, servendosi anche di strumenti moderni, come i mass media. Sono comunicatori e sensibili analizzatori delle necessità del Club e dei soci. Prediligono il lavoro di squadra, assecondando le naturali inclinazioni dei soci, di cui riconoscono e premiano gli impegni. Hanno integrità morale e professionalità. Sanno essere trasparenti, pragmatici, flessibili, disposti a stabilire, nello spirito e nella lettera del RI, una “rete di relazioni”. Sanno, come dirà, poi, Alfredo Focà, Professore Emerito della Università “Magna Grecia” di Catanzaro e Presidente della Commissione Rotary Foundation, trovare obiettivi comuni e perseguirli, cercando in tutti i modi di attuarli. Pura espressione fenotipica di quel “gene” che ogni rotariano vero dovrebbe avere, che spinge prepotentemente a credere nella visione del Rotary. Credere in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, in quelle lontane, in ognuno di noi. Di qui, come auspicato dal DGE P. Verre, l’importanza per i rotariani di essere sempre connessi, tra di loro e con il mondo. Far crescere il Rotary, anche attraverso la fondazione di nuovi club e, in particolare, del Rotaract, significa incrementare i servizi alla comunità. “Il reclutamento di nuovi soci, al posto di quelli che hanno lasciato, non è la soluzione…”, ammonisce. “Sarebbe come versare nuova acqua in un secchio bucato…”. Da cui scaturisce l’importanza di oculato reclutamento dei nuovi soci, poichè gli aspiranti rotariani devono saper servire il proprio club ed il distretto, al di sopra di ogni interesse personale, e costruire una visione condivisa.
Il Rotary dei valori – Il Rotary come impegno morale ed etico – Il Rotary come service – Il Rotary come impegno civile – Il Rotary come civic work – Il Rotary per le nuove generazioni. Un Rotary dove le colonne portanti siano i club, perché sono quelli più vicini al territorio.
Un Rotary, in una parola sola, che abbia il potenziale per diventare una forza globale per fare del bene, tanto per dirla con Mark Daniel Maloney, Presidente 2019-2020 del RI, il cui motto è Il Rotary connette il mondo.
Piace, infine, l’accenno di Maria Rita Acciardi a quello che i Presidenti non debbono assolutamente fare per evitare di compromettere “l’amicizia”, che è fondamento e sostanza del RI. “Giocare a fare il capo”, assumendo atteggiamenti autoritari, facendo critica distruttiva, violando il principio sacrosanto della trasparenza dei bilanci e delle attività promozionali del Club, adottando comportamenti “carrieristici”, senza valorizzare le competenze dei soci.
Se quel che appena stato tracciato è l’identikit del Presidente ideale, l’unica certezza che si insinua nella mente, a questo punto, è un dubbio.
Chi sarà mai all’altezza del compito?
Attilio Costarella

