25 ottobre 2019
Convegno su “Vaccini si/Vaccini no: facciamo chiarezza su pregiudizi e disinformazione”
In Consiglio direttivo, era stata avanzata la proposta di rinviarlo a data da stabilire per poter accedere, su richiesta, a crediti formativi, date le sue peculiari caratteristiche; o per poterne diffondere la notizia in modo più capillare. Confesso d’essere stato tentato dal farlo, per poter diluire nel tempo il grosso sforzo organizzativo. Poi, ho ascoltato il consiglio del saggio, Ercole De Cesare, formatore del nostro Club, che, proprio prendendo spunto dall’imminente avvio della campagna vaccinale anti-influenzale, riteneva più utile e incisivo che si parlasse ora di vaccini, facendo chiarezza su pregiudizi e disinformazione.
Quando tutto è compiuto, non ho motivo di dolermene.
Il Prof. Giulio Tarro, ricercatore di fama nazionale ed internazionale, ha imposto subito la sua prepotente personalità e la sua straripante cultura, in ambito di virologia in generale e di virologia oncologica in particolare.
Due i suoi caratteri distintivi. L’essere stato amico e collaboratore di Albert B. Sabin, scopritore del vaccino antipolio che, oggi, porta il suo nome, il quale lo considerava “scientific son”, figlio nella scienza.
Ma, più ancora, l’epidemia di virosi respiratoria, causata dal virus respiratorio sinciziale, che imperversò a Napoli a cavallo tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso, e lo vide parte diligente nell’isolamento del virus dalle cellule dei piccoli pazienti e degli anticorpi specifici dal loro sangue. I bambini morivano in culla, dopo un piccolo raffreddore ed una febbricola, con segni e sintomi evidenti di bronchiolite. Il vaccino predisposto salvò, poi, tante giovani vite. Incalzato da me, che conoscevo la successione degli eventi per avervi partecipato da studente universitario, racconta quei momenti concitati del “male oscuro” di Napoli. Su sollecitazione di un giornalista, si reca dal Prof. Murano, Primario pediatra del Santobono, per chiedergli campioni di tessuti e di sangue dei piccoli pazienti. Isola il virus perché analizza campioni non congelati (il virus respiratorio sinciziale muore col freddo), mentre in quelli analizzati dalla Torre Biologica dell’Università lo stesso virus non si poteva dimostrare. La cosa simpatica, che fa riflettere, fu che quando venne convocato a Roma per incontrare gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il nostro Istituto Superiore di Sanità, che aveva cercato di isolare, senza successo, il virus, dovette fornire i risultati della ricerca di Tarro, fino ad allora boicottata.
Anche per questo, il 15 dicembre 2018, all’Hotel Plaza di New York, l’Associazione Internazionale dei migliori professionisti al mondo gli ha conferito il premio di miglior virologo al mondo.
In tempi ragionevoli, analizza tutte le principali obiezioni ai vaccini, per concludere che “Vaccines save life”: i vaccini salvano la vita. Si è detto ch’essi siano pericolosi, correlati non solo all’autismo (già sconfessato da un recente studio ventennale osservazionale scandinavo), ma anche al ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), asma, depressione e tante altre patologie. S’è detto, ancora, ch’essi nascano per dar profitti ai governi, alle industrie farmaceutiche, ai pediatri. Si è preconizzata una vaccinazione per scelta.
Si è detto di tutto, tranne che la verità. Tanto che l’OMS ritiene che “i dubbi sui vaccini rappresentano la minaccia principale del 2019 alla salute globale”. In Italia, in epoca pre- vaccinale, ogni anno 8.000 bambini morivano di paralisi infantile, quando non rimanevano fortemente menomati.
Di morbillo, 270 bambini all’anno. E’ appena il caso di ricordare che, se ancora oggi si continua a morire di morbillo, è solo perché la sistematica strategia della tensione messa in atto è sfociata in fobie collettive, con il risultato finale del calo della copertura vaccinale nella popolazione. I non vaccinati per scelta (facendo calare la cosiddetta immunità di gregge- cioè il 95% o più di una popolazione vaccinata per una determinata malattia) diventano pericolosi non solo per sé, ma anche per le categorie più deboli della popolazione: anziani, immunodepressi, portatori di malattie diverse. La pratica vaccinale assume, così, il significato di azione di promozione sociale ed esempio di altruismo, oltre che di tutela della propria integrità psico-fisica.
Questi i principali spunti forniti dal Prof. Tarro alla discussione che, subito, nasce vivace da parte del folto pubblico presente. Madri, insegnanti e professionisti della sanità che sfruttano una occasione, più unica che rara, di dirimere i loro dubbi, formulando domande dirette ad una autorità riconosciuta in campo internazionale per la conoscenza dei vaccini; quel Prof. Tarro che non ringrazieremo mai abbastanza per aver raccolto il nostro invito, permettendoci di compiere, nel modo migliore, il nostro service rotariano in favore della comunità in cui viviamo.
Non sapevo della sua passione per la storia dell’arte, almeno fino a quando l’ho condotto, poco prima dell’inizio del convegno, in compagnia dell’Assistente del Governatore, Vincenzo Megna, e di Pasquale Simonelli, a visitare la vicina Cappella di San Biagio, eretta alla fine del ‘300, quando Piedimonte era feudo di Giacomo Gaetani (conte dal 1383), che ha voluto conoscere in ogni suo particolare.
Durante la manifestazione sono stati raccolti fondi per la End Polio now, come nel giorno precedente e seguente.
25 ottobre 2019
Celebrazione della conviviale, alla presenza di Vincenzo Megna, Assistente del Governatore
Sempre presente, Vincenzo. Sempre attento alla vita del nostro Club, che segue da vicino, con paterna sollecitudine. A volte, come per la organizzazione del preventivato Convegno sulla violenza di genere, che si terrà sabato primo febbraio dell’anno che verrà, con proposte avanzate con discrezione, contando sulla esperienza di vita maturata. Lo salutiamo con sincero abbraccio rotariano.
Anche qui la scena è dominata dal Prof. Giulio Tarro che, prima dell’onore alle bandiere, mi confida di aver apprezzato molto la visita alla Cappella di San Biagio, come la partecipazione del folto pubblico presente, espressa dalle numerose domande formulate per dirimere i loro dubbi. Del resto, constato che, anche durante il convivio, alcuni addetti ai lavori, tra i nostri soci, si rivolgono a lui per consigli di natura professionale nell’ambito dei vaccini.
Lo incalzo subito, affinchè dalla sua testimonianza possano emergere i tratti salienti della figura di Albert B. Sabin, tanto cara a noi rotariani. Tanti anni fa, lo scopritore del vaccino antipolio rinunciò a mettere il brevetto, consentendo al Rotary International di diffonderlo in tutto il mondo per la prevenzione della paralisi infantile.
Ci racconta di quando, durante gli ultimi anni trascorsi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo napoletano, frequentasse la scuola del Prof. Magrassi, dove si occupava di chemioterapia antivirale. Dopo la laurea, viene chiamato a Cincinnati (Ohio), alla scuola di Sabin, con l’assegnazione di una borsa di studio ed una prospettiva di lavoro. Qui, si occupa di virologia oncologica. Studia il rapporto tra virus e tumori e tra vaccini e tumori, conquistando la “great admiration”, la grande ammirazione del suo maestro ed amico, di cui tratteggia, a nostro beneficio, i tratti umani e professionali. Mai, come in questa occasione, abbiamo sentito tanto vicina la sua carismatica figura, a noi rotariani tanto cara.
Anche durante questa serata, sono stati raccolti fondi per la End Polio Now.
26 ottobre 2019
Adesione al progetto nazionale #IOLEGGOPERCHE’
Su sollecitazione della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Anna Maria Pascale, aderiamo al progetto nazionale #IOLEGGOPERCHE’, una raccolta di libri a sostegno delle biblioteche scolastiche. E’ la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura, organizzata dall’Associazione Italiana Editori. Lo scorso anno, grazie all’energia ed impegno di tutti, la nostra Scuola Secondaria di 1° grado “Giacomo Vitale” ha potuto riaprire agli alunni la biblioteca scolastica, arricchendosi di oltre 200 libri destinati al prestito, grazie all’impegno della responsabile, Prof.ssa Maria Acquisto.Al termine della raccolta, gli Editori contribuiranno con un numero di libri pari alla donazione nazionale complessiva (fino a un massimo di 100.000 volumi), donandoli alle biblioteche scolastiche e suddividendoli, secondo disponibilità, tra tutte le scuole iscritte all’iniziativa. All’interno di ogni libro acquistato, sarà indicato il nome del donatore e si potrà apporre una dedica destinata ai giovani lettori.
PER OGNI LIBRO DONATO ALLE SCUOLE
NASCE UN PICCOLO LETTORE
PER OGNI PICCOLO LETTORE
NASCE UN UOMO COMPLETO
#IOLEGGOPERCHE’
26 ottobre 2019
Adesione alla richiesta, avanzata dal Comune di Gioia Sannitica, di diffusione della lettura tra i ragazzi e promozione del territorio
Aderiamo volentieri alla richiesta, avanzata il 22 u. s. dall’Amministrazione Comunale di Gioia Sannitica, di diffusione della lettura tra i ragazzi e di promozione del territorio. Anzi, crediamo fermamente che compito d’ogni buon rotariano sia quello di illustrare il proprio territorio, in tutte le forme ed in tutti i modi che ritiene possibili. Ci piace, soprattutto, l’idea moderna di biblioteca pubblica che si intende costituire, intesa non solo e non tanto come luogo di studio e di ricerca, ma come “cenacolo culturale” e punto d’incontro per giovani e famiglie, allo scopo di aprire loro una finestra sugli ampi orizzonti della cultura e non, quindi, solo semplice recupero di patrimonio librario.
Partecipiamo donando le pubblicazioni del Club e quelle dei singoli soci.
9 novembre 2019
Gita ai Musei Vaticani
Puntuali, in più di cinquanta, tra rotariani, parenti e amici, ci siamo presentati all’atteso appuntamento. Alla partenza il tempo è uggioso. Piove su tutto il nostro vasto orizzonte e la giornata non si annuncia piacevole. Ma, sull’autostrada, le nuvole si diradano ed il sole, timidamente, incomincia a fare capolino. Tiriamo un sospiro di sollievo, anche perché non sarebbe stato agevole fare gli spostamenti previsti sotto una pioggia battente.
Ci raccogliamo tutti all’ingresso dei Musei Vaticani, presente in territorio italiano, e diligentemente affrontiamo il peso delle procedure di controllo all’ombra dei metal-detector. Ne va della nostra e dell’altrui incolumità. Due guide ci dividono in altrettanti gruppi e, dopo aver consegnato a ciascuno di noi gli auricolari, ci conducono su strade separate.
Il primo gruppo, di cui faccio parte anch’io, viene condotto lungo il percorso delle stanze vaticane, dove, in tre delle quattro stanze in sequenza (Sala della Segnatura, Sala di Eliodoro e Sala dell’incendio di Borgo) Raffaello Sanzio da Urbino, coadiuvato da un cospicuo numero di aiutanti, lavorò all’impresa, fino alla morte, nel 1520, mentre i suoi seguaci completarono, su suo disegno, la decorazione dell’ultima stanza (Sala di Costantino), ultimata nel 1524. Fu, probabilmente, il Bramante, architetto pontificio incaricato di ricostruire la Basilica vaticana, a suggerire al pontefice Giulio II della Rovere, il suo conterraneo marchigiano, Raffaello, per decorare gli ambienti dell’appartamento papale posto nell’ala settentrionale, al secondo piano del Palazzo Apostolico. Le sue esili ed eleganti figure lasciano il posto agli accentuati particolari anatomici della seconda maniera, dopo la visione estatica dei personaggi raffigurati nel Giudizio Universale della Cappella Sistina. Poi, il salone degli arazzi, delle carte geografiche, degli avanzi di antichità, che fanno dei Musei Vaticani uno scrigno d’arte unico nel suo genere.
Il secondo gruppo procede lungo il percorso delle statue, dei mosaici antichi, delle stole e delle pianete pregiate. Qui, si imbattono nel gruppo scultoreo del Laooconte, che toglie il respiro. Le guide sono state eccezionali. Ma ancor di più il nostro Umberto Riselli, nella sua consueta veste di fotografo ufficiale, pronto a cogliere gli aspetti più reconditi dei reperti visionati e lo stupore dei visitatori.
Tutti insieme convergiamo verso la Cappella Sistina, in religioso silenzio. Qui godiamo del Giudizio Universale e delle imponenti figure michelangiolesche.
Il tempo di raccoglierci all’uscita, e, tutti insieme, a piedi, ci incamminiamo verso il Ristorante dei Musei, a pochi metri di distanza. Siamo accolti da Giulio e dalla signora Maria con fraternità e consumiamo in allegria il pranzo, ordinato dall’infaticabile tesoriere Pasquale Terracciano, con la piena consapevolezza di aver trascorso, insieme, una bella giornata rotariana.
13 novembre 2019
Riunione del gruppo di lavoro per la realizzazione del Progetto di Club “Didattica solidale”
In fase avanzata di esecuzione il progetto “Didattica solidale”, fortemente voluto dal direttivo del RC Alto Casertano su proposta dei soci Sergio Ferrajolo e Francesco Paolo Grillo. Mercoledì 13 u. s., alle ore 17,30, partecipo anch’io, nella saletta della Associazione Storica del Medio Volturno attigua alla Sala “Minerva”, alla riunione del gruppo di lavoro, come presidente del club ma, soprattutto, in rappresentanza di mia moglie Marilena che ne fa parte, ma è impossibilitata a parteciparvi perché impegnata nei consigli della sua scuola a Piedimonte. Presenti insegnanti di scuole d’ogni ordine e grado, insieme alle quali si stabilisce un cronoprogramma e le modalità operative di questo progetto di sostegno didattico-educativo, a titolo completamente gratuito, per minori di famiglie con disagi economici e sociali, che si ispira ai principi rotariani della solidarietà e del servizio. Piace far risaltare il principio, stabilito, di inculcare ai ragazzi non solo e non tanto nozionismi, bensì quei valori assoluti che ne faranno buoni cittadini. Il 3 dicembre, la prima giornata nei locali messi a disposizione da don Emilio Salvatore presso la Parrocchia di A. G. P.
Accanto a questo progetto del nostro club, sta andando avanti il secondo, denominato “Matese Impresa”, a cura, tra gli altri, dei soci Corrado Pisani e William Mattei. A breve, una riunione alla Camera di Commercio di Caserta.
16 novembre 2019
Partecipazione, presso la antica Masseria Venditti in Castelvenere (Bn), nel novero della conviviale, alla presentazione del libro di Eugenio Corsi “Essere umani”, con prefazione di Pippo Franco
Il Rotary Club Valle Telesina, di cui ci onoriamo essere il Club padrino, è impegnato attivamente nel delicato tema delle adozioni con il progetto “Come gigli nei campi” e consolida questo impegno con la preziosa testimonianza dell’autore.
Eugenio Corsi è un attore comico, cabarettista ed autore di testi teatrali. Appassionato di viaggi e fotografia, scopre il Brasile e ne viene letteralmente rapito. Il libro presentato vuole essere il suo umile ringraziamento a questa terra meravigliosa ed al suo popolo straordinario.
Un libro di racconti e di emozioni. Si apre con un’intensa prefazione di Pippo Franco che, ancora una volta, mostra la sua sensibilità rispetto alle tematiche che riguardano i meno abbienti.
Una favela è un dedalo di vicissitudini quotidiane, intrise di grandissima umanità. Vivendo al suo interno per un anno, l’Autore ha avuto modo di carpirne umori, sorrisi, colori, poesia, sapori, suoni, dolori, fede, umiltà e speranze. Di tutte le individualità nelle quali si è imbattuto, ha deciso di estrapolarne ventisei, proprio come le lettere di un alfabeto e di raccontarcele attraverso una scrittura asciutta, semplice, immediata e, nel contempo, estremamente attenta e descrittiva. Ne emergono ritratti netti, dai contorni forti, ma anche intrisi di quella spiritualità elevata ed incondizionatamente accompagnata da un profondo senso di bellezza, tanto fragile quanto irripetibile.
Storie di esseri umani e… dell’essere umani. Alla conviviale del RC Valle Telesina partecipa l’Assistente del Governatore Vincenzo Megna che, dopo aver affrontato i delicati temi delle adozioni e della povertà, rivolgendosi ai tre presidenti dei club presenti in sala, li ringrazia sentitamente perché, col tenore delle loro iniziative, gli starebbero regalando “un anno bellissimo”. Tra i relatori, il Prof. Felice Casucci, docente presso l’Università del Sannio, e Lucio Altieri, prefetto, cui è affidata la moderazione dell’evento, durante il quale il Dott. Angelo Del Grosso, assistente sociale a San Marco dei Cavoti, illustra un progetto di affido familiare, denominato “Più tempo insieme”, per minori stranieri non accompagnati che, per un certo periodo di tempo, vivranno all’interno dei nuclei familiari affidatari che si saranno candidati a riceverli.
21 novembre 2019
Conviviale di “Villa Turrita”. Ospite il giovane musicista Sally Cangiano, jazzista, compositore e cantante
Avevo sentito parlare di una giovane promessa piedimontese nel campo della musica.
Non pensavo di conoscerla.
Quando, poi, mi hanno mostrato la sua foto, mi sono ricordato di averlo diverse volte incontrato durante gli anni della mia esperienza di amministratore comunale. Ignoravo, però, la sua singolare esperienza di vita, come la dimensione, nazionale ed internazionale, delle sue composizioni e della sua musica. Lo ricevo, su appuntamento, nel mio studio professionale, in Piazza Roma, in una uggiosa giornata autunnale. Gli dico d’aver saputo, dalla sua insegnante Rosalba Santoro, di una sua poesia su Piedimonte, da lui stesso musicata e di voler conoscere come è nata l’esigenza di questa composizione. Mi risponde, senza esitazione: “Amo la mia terra e voglio portare il suo nome in tutta l’Italia e nel mondo. Ma non voglio che venga confusa né con Napoli né con Caserta, come sovente accade in altre parti del nostro Paese”. Parliamo della sua musica, che non vuole contenere in certi cliché precostituiti, perché non libera emozioni. Solo la libera composizione musicale riesce a rendere la tridimensionalità del suo pensiero e del suo sentimento. Mi parla dei suoi studi di musicoterapia, a Bologna, all’età di venticinque anni, per fare della propria esperienza di vita, quella del dolore e della solitudine, una possibilità di riscatto, di “rivolta” per quanti, come lui in passato, avrebbero potuto rivivere grazie alla musica. Sally, infatti, dagli otto ai quattordici anni, sperimenta la solitudine, il dolore, la diversità, a causa d’una forma di obesità che lo limita nelle relazioni, nell’avere amicizie, nello stabilire contatti ed essere felice in compagnia di amici. Sono gli anni in cui è solo con se stesso, per sua scelta, in compagnia della sua musica e delle sue chitarre: quelle che sono state la sua “zattera di salvezza, in un mare in tempesta”, perché gli permettono di superare la condizione di disagio in cui era piombato e da cui non riusciva ad uscire. Poi, a quindici anni, conosce un pianista jazz, amico di famiglia, Carl Schlipfinger, ingegnere della cartiera di Alife, che lo aiuta a superare gli angusti confini locali e lo lancia in un contesto nazionale. Da musicoterapista, Sally collabora con diverse strutture sanitarie, mentre oggi dedica il suo talento al Centro Fraternitas Onlus dove, oltre a tenere lezioni di chitarra, accompagna con la musicoterapia il percorso di crescita di alcuni bambini con difficoltà psichiche.
E’ la generosità dei grandi.
Gli chiedo dei suoi progetti futuri. Mi dice che sta incidendo, come cantante e chitarrista, un disco con Tony Esposito, Franco Del Prete ed Enzo Gragnaniello: un disco-viaggio di quattordici tappe, quante sono le tracce che lo compongono, attraverso l’animo più profondo dell’essere umano, toccando temi come l’amicizia, l’amore universale, la spiritualità, le radici, il rapporto padre-figlio, il coraggio delle donne e la centralità del Mediterraneo, culla di suoni, caratteri e profonde influenze. Il disco, scritto da Franco Del Prete (eccezion fatta per “L’Aquilone”, omaggio a Paolo Morelli degli Alunni del Sole), è interpretato da Arturo Caccavale ed il nostro Sally Cangiano, che attendiamo, a questo punto, con molta curiosità. Piedimonte ed il suo comprensorio è terra di grandi interpreti in ogni campo dello scibile umano. Penso che Sally, ch’io non conoscevo appieno sino a ora, ne faccia parte, a pieno titolo.
Attilio Costarella