Al tempo del Covid-19, siamo tutti obbligati alla videoconferenza su piattaforma Zoom meeting. Apparteniamo al RI ed i rotariani danno l’esempio di buona volontà, come ci ricorda, a più riprese, il DG Massimo Franco: anche in considerazione del fatto che siamo ancora in piena emergenza Coronavirus.
Nell’ampio salone di casa mia, alla Via Casino del Duca N. 28 di Piedimonte Matese, sono quasi le 19 e siamo schierati dinanzi al mio computer, come studenti in attesa dell’esame: Vittorio Folco, Pasquale Simonelli, Pasquale Terracciano ed io, mentre l’operoso Francesco Pace è intento a montare le bandiere e le casse per mandare in onda gli inni. Poco alla volta vediamo, con soddisfazione, materializzarsi sul monitor tanti carissimi amici, ospiti della nostra telematica serata. Ci sono (caso più unico che raro) due PDG, Maria Rita Acciardi (peraltro socia onoraria del nostro Club) e Salvatore Iovieno; Pasquale Esposito, assistente del Governatore, accanto a Vincenzo Megna, che già ha ricoperto questo carica durante la mia presidenza, ed ora Presidente della Commissione Azione Professionale; Antonio Citarella, Formatore distrettuale di zona; Silvana Gramegna, Presidente del Club Caserta ‘Terra di Lavoro 1954’; Giovanna Cimmino, Presidente RC ‘Maddaloni’; Mauro Iodice, Presidente RC ‘Caserta Reggia’; Enrico Petrella, Presidente RC ‘Caserta Vanvitelli’. Presenzia anche S.E. Rev.ma Mons. Francesco Orazio Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca, Amministratore Apostolico della Diocesi di Alife-Caiazzo, Segretario della Commissione per la Dottrina della Fede e Membro della Congregazione delle Cause dei Santi: “don Franco”, per gli amici del Rotary, di cui pure ha fatto parte, nel recente passato. Ci sono anche tanti amici del nostro Club, tra i quali spicca la presenza di Ettore Pirolo che, in circostanze simili, rivediamo sempre con affetto.
Rompo il ghiaccio suonando la campana.
L’incipit è, come sempre, l’onore alle bandiere. Per un rotariano significa attestare la sua convinta appartenenza all’Italia, all’Europa, al Rotary International. Significa credere nel futuro ed esprimere volontà d’impegnarsi fattivamente nel promuovere la pace universale, il benessere, la concordia tra i popoli.
Passo subito la parola per un breve indirizzo di saluto, in successione, ai due PDG, M. R. Acciardi (che dalle 20,00 è impegnata in altre analoghe cerimonie) e S. Iovieno (che, invece, resta fino all’ultimo collegato con noi), a Vincenzo Megna e Antonio Citarella.
Poi, mi concedo la parola, per un consuntivo del difficilissimo anno rotariano 2019-2020, scandito dai tempi del Covid-19.
E’ una galoppata, la mia. Prendo le mosse da quel lontano 5 luglio 2019, allorchè, in sede di passaggio le consegne col presidente A. Marra, tratteggio le linee programmatiche essenziali della mia presidenza, in cui ci deve essere sempre più spazio per la cultura, i giovani, le donne, il service.
Dico che della cultura intendo servirmi per promuovere il territorio, compito precipuo di ogni buon rotariano. Di qui, la proposta di organizzare due grossi eventi: il primo, sui vaccini e, segnatamente sul vaccino antipolio, gettando luce viva sulla figura di Albert Sabin, scopritore del vaccino antipolio che porta il suo nome, sul quale decise di non mettere il brevetto, a beneficio del RI che, così, potè diffonderlo in tutto il mondo per la prevenzione della paralisi infantile; il secondo, un gemellaggio con Saponara (oggi Grumento Nova), paese natale di Aurora Sanseverino, poetessa arcade e signora di Piedimonte, moglie del feudatario Niccolò I Gaetani dell’Aquila di Aragona di Laurenzana. Nel paese natale di Aurora, ogni anno si celebra, in costumi d’epoca, il matrimonio tra i due, giunto, nel 2019, alla V edizione, denominato “L’Aurora… sotto le stelle”.
All’entusiasmo dei giovani, ho chiesto di veicolare i grandi temi rotariani del perseguimento della pace universale, del benessere e della concordia tra i popoli.
Alle donne, che ho provveduto ad inserire in forza nel nuovo Consiglio direttivo, ho chiesto un maggiore coinvolgimento nella vita del Club (solo 8 donne presidenti di club in Campania su un totale di 64, secondo una fotografia scattata nel 2019) ed un aiuto concreto nella organizzazione di un convegno sulla violenza di genere, a cui contavo di invitare Carlo Fucci, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Isernia; Rosaria Bruno, Presidente dell’ Osservatorio Regionale sul fenomeno della violenza di genere; il capitano Francesca Baldacci, Comandante della Compagnia dei Carabinieri della città di Piedimonte Matese; nonchè la nigeriana Blessing Okoeidion, quale testimonial, in ragione della sua singolare esperienza di vita vissuta.
Ma, l’occasione fu propizia per richiamare tutti i rotariani presenti all’incontro (ben 66) a saper vivere il proprio impegno come un servizio, aldilà ed al di sopra di ogni interesse personale. Service above self, che, poi, è il motto del RI.
Il 17 agosto 2019, a bordo della mia Fiat Tipo, sfido il caldo sole ferragostano in compagnia dei miei intrepidi amici: i rotariani Pasquale Terracciano e Francesco Pace, rispettivamente tesoriere e segretario del RC Alto Casertano.
Direzione Grumento Nova.
E’ una ridente cittadina della provincia di Potenza che, dagli inizi del 1700 e sino al 1932, era conosciuta con l’appellativo di Saponara, derivandolo, forse, dal nome della dea Sapona e dal suo altare, già esistente sul colle all’atto della fondazione nel 954 (Sapon + ara). Lo scopo della visita è quello, dichiarato, di unire in gemellaggio il Rotary Club della Alta e Media Val D’Agri con il Rotary Club Alto Casertano: nel nome di Aurora Sanseverino che, a distanza di tre secoli, funge da trade union tra le due Città.
Già dall’inizio dell’anno, avevo preso contatto telefonico con Vincenzo Palermo, allora Presidente incoming, gentile ed ospitale, come tutti i suoi conterranei.
Giunti nella cittadina, dopo un cordiale scambi di doni, a base di prodotti enogastronomici locali, Vincenzo ci conduce al Comune, dove siamo ricevuti dal Sindaco, Antonio Imperatrice, accompagnato dal Presidente della Pro Loco, coi quali visitiamo il castello avito dei Sanseverino, che l’Amministrazione comunale ha interamente restaurato coi proventi delle Royalty (circa 1.700.000 Euro), derivanti dalla estrazione del petrolio della valle.
Più che dai pennacchi di fuoco, desueti per i nostri paesaggi, dal terrazzo del castello il nostro sguardo era rapito dalle anse del fiume Agri nella valle, dai prati aprici e dai boschi ombrosi. Qui, la giovane Aurora era cresciuta e, come tutti quelli della sua età, aveva sognato il suo futuro: gli studi, lo sposo, il matrimonio, i figli, la famiglia. L’esaltazione che correva nelle nostre vene era di avere la medesima visione prospettica di quella donna superiore che, con le sue opere, fece grande il suo paese, ed il nostro.
E’ stato emozionante seguire le tracce di Aurora, nella sua terra natale.
L’11 settembre, presso il Liceo Scientico Statale “G. Galilei” di P. Matese, presenti le Autorità scolastiche, politiche, amministrative, religiose e militari, inizia il nuovo anno scolastico 2019-2020, allietato dal gruppo artistico del liceo musicale. Rappresento il Rotary Club Alto Casertano, come Presidente, insieme a Vittorio Landino, Presidente dell’Interact, studente liceale. Illustro, nel breve tempo che mi è concesso, la strutturazione mondiale del Rotary International, i suoi fini, i suoi sogni. Mi soffermo sul progetto culturale coinvolgente il Castello di Rupecanina, che il nostro Club ha scelto di proporre come sito Unesco, grazie ai plastici ed agli studi eseguiti dai giovani dell’Interact e del Liceo artistico.
Sciolgo, infine, un sentito ringraziamento ai nostri giovani ed alle loro referenti, Vivian Merola e Loredana Cerrone, per aver raccolto un migliaio di euro in beneficienza da destinare all’acquisto di giochini ed alla loro posa in opera nella villa comunale della Città di Piedimonte Matese, dopo l’accettazione da parte della Amministrazione comunale.
Sempre l’11 settembre, con diverse delegazioni, partecipiamo a Piedimonte al Festival dell’Erranza, edizione 2019, all’Interclub di Riardo con il nostro Club padrino, Terra di Lavoro 1954, ed a Benevento ad una sessione formativa congiunta con diversi altri Club.
Il 20 settembre, partecipiamo al passaggio delle consegne dei Lions Club di P. Matese “I Sanniti”.
Il 27 settembre celebriamo la nostra prima conviviale nel Convento di Santa Maria Occorrevole. E’, ormai, un appuntamento fisso. Da qualche anno, infatti, il Rotary Club AC sceglie la suggestiva cornice del Convento di Santa Maria Occorrevole per una sua conviviale di inizio anno rotariano. E, ogni volta, decide di ricordare, in concomitanza, con una messa in suffragio, i soci scomparsi che, con il loro service, hanno contribuito a rendere grande il nostro Club.
La tradizione continua, anche sotto la mia presidenza.
Anche quest’anno, la nostra gratitudine si estende e si allarga intorno, lungo le tre navate della Chiesa, quasi in un simbolico abbraccio ai compagni nella fede che ci hanno preceduto nella casa del Padre.
A me il compito di leggere la splendida preghiera del rotariano
Siamo grati a Padre Gennaro ed a tutta la comunità monastica di Santa Maria Occorrevole per l’ospitalità ricevuta, e per il convivio tra le mura del Sacro Convento, verso il quale abbiamo, di recente, profuso le nostre amorevoli cure, con la sistemazione dei servizi igienici ad uso dei pellegrini, lungo il viale della Solitudine.
Il 28 settembre partecipiamo, presso il Liceo “G. Galilei” di Piedimonte, alla cerimonia di posa in opera della pietra d’inciampo in ricordo del giovane migrante del Mali, vittima del naufragio del 18 aprile 2015, che portò con sé la propria pagella scolastica, cucita nella giacca. Nello stesso giorno, una nostra delegazione è a Benevento, presso il palazzo Paolo V in Corso Garibaldi, al Forum distrettuale “Il patrimonio culturale: risorsa strategica di sviluppo, valorizzazione e governance”, nel corso del quale sono ribaditi importanti concetti. Un’adeguata governance del patrimonio culturale permetterà una crescita economica, razionale, sostenibile, solidale e, quindi, orientata al benessere dei cittadini e della comunità. Il patrimonio artistico, culturale, ambientale, rappresenta una ricchezza non ripetibile, invidiata e godibile, capace di produrre reddito e occupazione, purchè gestito con consapevolezza e professionalità. Il “bene culturale” va elevato a valore, per divenire il fine ed il mezzo della sua stessa tutela e per creare una virtuosa sinergia tra imprenditori ed Enti pubblici. Di qui l’importanza di superare l’indole “difensiva” e di “museificazione” delle “cose d’arte” che ne ha garantito esclusivamente “la conservazione, l’integrità e la sicurezza” per giungere ad un utilizzo consapevole e imprenditoriale del bene culturale, utilizzando metodologie efficientistiche di stampo manageriale (come, qualche anno fa, si fece a Piedimonte per il complesso monumentale dell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino che, subito dopo il restauro, venne aperto ad eventi sulla base di precise tariffe, con l’imposizione di un vincolo di destinazione d’uso dei proventi in favore del bene medesimo).
Il 2 ottobre siamo al Comune di Caiazzo, per il dono di un defibrillatore alla Società sportiva dilettantistica ASD Caiazzo. Sull’incidenza delle aritmie cardiache minacciose tra gli sportivi, geneticamente o non geneticamente mediate, siamo tutti adeguatamente informati dai social. Qualche anno fa, la vicenda, toccante, del capitano della Fiorentina, Davide Astori, ci fece riflettere sulla caducità della vita umana, accanto alla necessità, soprattutto per gli individui particolarmente impegnati in attività stressanti, di precoci diagnosi e tempestive terapie, tali da salvare, nei limiti del possibile, un numero sempre maggiore di vite umane. Il Rotary Club AC, nello svolgimento della propria attività di service verso le comunità di appartenenza, ha perseguito chiaramente questo obiettivo: lo scorso a.r., con la donazione di un defibrillatore alla società sportiva “Virtus” di Roccaromana e, quest’anno, con una analoga donazione ad una società sportiva di Caiazzo.
Il 5 ottobre partecipiamo alla manifestazione sulla legalità, presso la base nautica “Flavio Gioia” di Gaeta, organizzata da Giustino De Iorio ed altri amici del nostro Club. E’ una giornata magnifica. Il mare è tranquillo. Il vento, che generalmente flagella la battigia, quasi assente. Viene ricordato anche il nostro Club tra i partecipanti. Si procede, alla presenza di alte istituzioni dello Stato, alla premiazione di alcuni esponenti delle Forze dell’Ordine che si sono particolarmente distinti in atti volti alla protezione della comunità in cui operano. Subito dopo, alla presenza degli Autori, viene presentato il libro sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli che, dopo decenni, non ha ancora un preciso mandante ed un esecutore certo. Segue la cena conviviale, offerta dai gestori della base nautica. Ed è qui che Giustino De Iorio supera se stesso, mettendo a disposizione dei convenuti delle pietanze succulente. Alla serata, allietata da musiche, partecipa anche l’Assistente del Governatore, Vincenzo Megna, accompagnato dalla moglie, signora Anna.
Il 25 ottobre è la volta del Convegno-dibattito “Vaccini si, vaccini no”. Il sottotitolo è illuminante. “Facciamo chiarezza su pregiudizi e disinformazione”. Sui vaccini, in questi ultimi anni, si è detto tanto, anche da parte di chi, come le formazioni politiche, erano le meno titolate a farlo. Abbiamo, inermi, assistito ad una sistematica strategia della tensione che è, inevitabilmente, sfociata in fobie collettive, con il risultato finale del calo della copertura vaccinale nella popolazione. Malattie che pensavamo debellate, come il morbillo, si sono riaffacciate alla ribalta nazionale ed internazionale, mietendo giovani vittime. Ed allora, perché non dibattere, con illustri cattedratici, questo argomento di pregnante attualità anche nel nostro territorio, a beneficio della nostra comunità? La scelta è caduta subito sul Prof. Giulio Tarro, Presidente della fondazione De Beaumont Bonelli onlus per le ricerche sul cancro. Lo conosco da circa quaranta anni. Nel 1979, lo portai a Piedimonte per un convegno sulla virosi respiratoria. I bambini napoletani morivano in culla, dopo un piccolo raffreddore ed una febbricola, con segni e sintomi evidenti di bronchiolite. A Napoli si navigava nel buio circa le possibili cause. Fu il Prof. Tarro ad isolare dalle cellule dei piccoli pazienti il virus respiratorio sinciziale, agente eziologico del morbo. Il vaccino predisposto salvò, poi, tante altre giovani vite. In tempi ragionevoli, il prof. Tarro analizza tutte le principali obiezioni ai vaccini, per concludere che “Vaccines save life”: i vaccini salvano la vita. Si è detto ch’essi siano pericolosi, correlati non solo all’autismo (già sconfessato da un recente studio ventennale osservazionale scandinavo), ma anche al ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), asma, depressione e tante altre patologie. S’è detto, ancora, ch’essi nascano per dar profitti ai governi, alle industrie farmaceutiche, ai pediatri. Si è preconizzata una vaccinazione per scelta. Si è detto di tutto, tranne che la verità. Tanto che l’OMS ritiene che “i dubbi sui vaccini rappresentano la minaccia principale del 2019 alla salute globale”. In Italia, in epoca pre- vaccinale, ogni anno 8.000 bambini morivano di paralisi infantile, quando non rimanevano fortemente menomati. Di morbillo, 270 bambini all’anno. E’ appena il caso di ricordare che, se ancora oggi si continua a morire di morbillo, è solo perché la sistematica strategia della tensione messa in atto è sfociata in fobie collettive, con il risultato finale del calo della copertura vaccinale nella popolazione. I non vaccinati per scelta (facendo calare la cosiddetta immunità di gregge- cioè il 95% o più di una popolazione vaccinata per una determinata malattia) diventano pericolosi non solo per sé, ma anche per le categorie più deboli della popolazione: anziani, immunodepressi, portatori di malattie diverse. La pratica vaccinale assume, così, il significato di azione di promozione sociale ed esempio di altruismo, oltre che di tutela della propria integrità psico-fisica. Questi i principali spunti forniti dal Prof. Tarro alla discussione che, subito, nasce vivace da parte del folto pubblico presente. Madri, insegnanti e professionisti della sanità che sfruttano una occasione, più unica che rara, per dirimere i loro dubbi, formulando domande dirette ad una autorità riconosciuta in campo internazionale per la conoscenza dei vaccini; quel Prof. Tarro che non ringrazieremo mai abbastanza per aver raccolto il nostro invito, permettendoci di compiere, nel modo migliore, il nostro service rotariano in favore della comunità in cui viviamo.
Non sapevo della sua passione per la storia dell’arte, almeno fino a quando l’ho condotto, poco prima dell’inizio del convegno, in compagnia dell’Assistente del Governatore, Vincenzo Megna, e di Pasquale Simonelli, a visitare la vicina Cappella di San Biagio, eretta alla fine del ‘300, quando Piedimonte era feudo di Giacomo Gaetani (conte dal 1383), che ha voluto conoscere in ogni suo particolare. Durante la manifestazione sono stati raccolti fondi per la End Polio now, come nel giorno precedente e seguente.
La sera del 25, celebrazione della conviviale, alla presenza di Vincenzo Megna, Assistente del Governatore. Sempre presente, Vincenzo. Sempre attento alla vita del nostro Club, che segue da vicino, con paterna sollecitudine. A volte, come per la organizzazione del preventivato Convegno sulla violenza di genere, con proposte avanzate con discrezione, contando sulla esperienza di vita maturata. Lo salutiamo con sincero abbraccio rotariano. Anche qui la scena è dominata dal Prof. Giulio Tarro che, prima dell’onore alle bandiere, mi confida di aver apprezzato molto la visita alla Cappella di San Biagio, come la partecipazione del folto pubblico presente, espressa dalle numerose domande formulate per dirimere i loro dubbi. Del resto, constato che, anche durante il convivio, alcuni addetti ai lavori, tra i nostri soci, si rivolgono a lui per consigli di natura professionale nell’ambito dei vaccini. Lo incalzo subito, affinchè dalla sua testimonianza possano emergere i tratti salienti della figura di Albert B. Sabin, tanto cara a noi rotariani. Ci racconta di quando, durante gli ultimi anni trascorsi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo napoletano, frequentasse la scuola del Prof. Magrassi, dove si occupava di chemioterapia antivirale. Dopo la laurea, viene chiamato a Cincinnati (Ohio), alla scuola di Sabin, con l’assegnazione di una borsa di studio ed una prospettiva di lavoro. Qui, si occupa di virologia oncologica. Studia il rapporto tra virus e tumori e tra vaccini e tumori, conquistando la “great admiration”, la grande ammirazione del suo maestro ed amico, di cui tratteggia, a nostro beneficio, i tratti umani e professionali. Mai, come in questa occasione, abbiamo sentito tanto vicina la sua carismatica figura, a noi rotariani tanto cara. Anche durante questa serata, sono stati raccolti fondi per la End Polio Now.
Il 26 ottobre aderiamo, su sollecitazione della Dirigente scolastica della Scuola Secondaria di 1° grado “Giacomo Vitale” di P. Matese, Prof. ssa Anna Maria Pascale, al Progetto nazionale #IOLEGGO PERCHE’ e, su impulso dell’Amministrazione Comunale di Gioia Sannitica, alla donazione di libri, anche personali, per diffondere la lettura tra i giovani e promuovere il territorio. Il primo, è la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura, organizzata dall’Associazione Italiana Editori. Nel 2018, grazie all’energia ed impegno di tutti, la nostra Scuola Secondaria di 1° grado “Giacomo Vitale” ha potuto riaprire agli alunni la biblioteca scolastica, arricchendosi di oltre 200 libri destinati al prestito, grazie all’impegno della responsabile, Prof.ssa Maria Acquisto. Al termine della raccolta, gli Editori contribuiranno con un numero di libri pari alla donazione nazionale complessiva (fino a un massimo di 100.000 volumi), donandoli alle biblioteche scolastiche e suddividendoli, secondo disponibilità, tra tutte le scuole iscritte all’iniziativa. All’interno di ogni libro acquistato, sarà indicato il nome del donatore e si potrà apporre una dedica destinata ai giovani lettori. Per quanto attiene alla seconda, crediamo fermamente che compito d’ogni buon rotariano sia quello di illustrare il proprio territorio, in tutte le forme ed in tutti i modi che ritiene possibili. Piace, soprattutto, l’idea moderna di biblioteca pubblica che si intende costituire, intesa non solo e non tanto come luogo di studio e di ricerca, ma come “cenacolo culturale” e punto d’incontro per giovani e famiglie, allo scopo di aprire loro una finestra sugli ampi orizzonti della cultura e non, quindi, solo semplice recupero di patrimonio librario. Partecipiamo donando le pubblicazioni del Club e quelle dei singoli soci “scriptorum loci”.
Il 9 novembre, gita ai Musei Vaticani. Due guide ci dividono in altrettanti gruppi e, dopo aver consegnato a ciascuno di noi gli auricolari, ci conducono su strade separate. Il primo gruppo, di cui faccio parte anch’io, viene condotto lungo il percorso delle stanze vaticane, dove, in tre delle quattro stanze in sequenza (Sala della Segnatura, Sala di Eliodoro e Sala dell’incendio di Borgo) Raffaello Sanzio da Urbino, coadiuvato da un cospicuo numero di aiutanti, lavorò all’impresa, fino alla morte, nel 1520, mentre i suoi seguaci completarono, su suo disegno, la decorazione dell’ultima stanza (Sala di Costantino), ultimata nel 1524. Fu, probabilmente, il Bramante, architetto pontificio incaricato di ricostruire la Basilica vaticana, a suggerire al pontefice Giulio II della Rovere, il suo conterraneo marchigiano, Raffaello, per decorare gli ambienti dell’appartamento papale posto nell’ala settentrionale, al secondo piano del Palazzo Apostolico. Le sue esili ed eleganti figure lasciano il posto agli accentuati particolari anatomici della seconda maniera, dopo la visione estatica dei personaggi raffigurati nel Giudizio Universale della Cappella Sistina. Poi, il salone degli arazzi, delle carte geografiche, degli avanzi di antichità, che fanno dei Musei Vaticani uno scrigno d’arte unico nel suo genere. Il secondo gruppo procede lungo il percorso delle statue, dei mosaici antichi, delle stole e delle pianete pregiate. Qui, si imbattono nel gruppo scultoreo del Laooconte, che toglie il respiro. Le guide sono state eccezionali. Ma ancor di più il nostro Umberto Riselli, nella sua consueta veste di fotografo ufficiale, pronto a cogliere gli aspetti più reconditi dei reperti visionati e lo stupore dei visitatori. Tutti insieme convergiamo verso la Cappella Sistina, in religioso silenzio. Qui godiamo del Giudizio Universale e delle imponenti figure michelangiolesche. Il tempo di raccoglierci all’uscita, e, tutti insieme, a piedi, ci incamminiamo verso il Ristorante dei Musei, a pochi metri di distanza. Siamo accolti da Giulio e dalla signora Maria con fraternità e consumiamo in allegria il pranzo, ordinato dall’infaticabile tesoriere Pasquale Terracciano, con la piena consapevolezza di aver trascorso, insieme, una bella giornata rotariana.
Nel Consiglio Direttivo di novembre si delibera di proseguire la campagna, peraltro già avviata negli anni precedenti, contro lo spreco alimentare. Faccio presente che, avendo inserito l’argomento nelle mie linee programmatiche di luglio, ho preso già contatto in tal senso con la Prof.ssa Alda Cortese, Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Alvignano, nonché con le Scuole Secondarie di 1° grado “Niccolò Alunno” di Alife e “Giacomo Vitale” di P. Matese, dichiaratesi favorevoli all’iniziativa. Il Consiglio delibera, altresì, su proposta dei Soci Sergio Ferrajolo e Francesco Paolo Grillo, di fare propri due progetti strategici. Si tratta del progetto “Didattica solidale” e del progetto “Matese Imprese”. Il primo, ispirandosi ai principi rotariani della solidarietà e del servizio, si propone di dare un sostegno didattico-educativo, a titolo completamente gratuito, per minori di famiglie con disagi economici e sociali. Il secondo, anch’esso a titolo gratuito, è un progetto per la costituzione di un punto Rotary per la consulenza fornita, gratuitamente, ad imprese micro-piccole ed Enti del terzo settore. Il servizio è rivolto alle micro e piccole aziende del territorio del Club e con maggiore orientamento alle start-up, le quali, per le proprie ridotte dimensioni o, appunto, perché in fase di avvio, non possono accedere alle costose società di consulenza. Per realizzarli, ci si avvarrà della collaborazione dell’Ente Parco Regionale del Matese, di cui si approva un primo schema di Protocollo d’Intesa.
Il 20 novembre partecipiamo, presso la sala convegni della Confindustria Caserta, alla celebrazione dei sessant’anni del Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro d’Italia.
Il 21 novembre siamo, la mattina, alla Scuola Secondaria di 1° grado “G. Vitale” di Piedimonte, dove la Dirigente Scolastica, Prof. ssa A. M. Pascale, in riferimento al progetto nazionale #IOLEGGOPERCHE’, ci consegna una pergamena di ringraziamento “per il contributo che è stato, oltre che generoso, prezioso e fondamentale per una scuola che crede nell’importanza della lettura come veicolo per rafforzare l’inclusione, la condivisione, la libertà di pensiero”. La sera dello stesso giorno, celebriamo la nostra Conviviale a “Villa Turrita” in Dragoni. Ospite d’onore Sally Cangiano, jazzista, compositore e cantante. Lo presento come tale, anche se so che Sally non ama contenere la sua musica e tutto il suo lavoro in clichè precostituiti: semplicemente perché, così, non liberano emozioni. Ama la libera composizione che, da sola, riesce a rendere appieno la tridimensionalità del suo pensiero e dei suoi sentimenti. Di essa ci fornisce ampia dimostrazione, con arrangiamenti ed effetti speciali, a volte ottenuti utilizzando semplici strumenti domestici, come una spazzola per gli indumenti, od una percussione sulla cassa di risonanza della sua chitarra che riproduce suoni desueti ed originali. Mentre ascolto il nostro interprete, il mio pensiero corre ad altri grandi interpreti del passato. Ad Enrico Caruso, uno dei più grandi tenori di tutti i tempi; a Vincenzo De Franchis, consigliere giuridico di Filippo II di Spagna; ed a tanti altri partoriti in questa magica terra in cui viviamo. Mi convinco che Piedimonte ed il suo comprensorio è stata, ed è terra di grandi interpreti, in ogni campo dello scibile umano.
Il 25 novembre partecipiamo convintamente alla Giornata Internazionale della violenza sulle donne: tema che abbiamo in animo di onorare con iniziative proprie del nostro Club.
Il 26 novembre siamo a Telese per una analoga iniziativa promossa dal RC “Valle Telesina”.
L’11 dicembre, non facciamo mancare la nostra presenza nella Sala “Minerva” dell’ASMV dove Mons. Francesco Orazio Piazza, Amministratore Apostolico della Diocesi di Alife-Caiazzo, ha sentito il bisogno di ascoltare tutte le Associazioni presenti sul territorio e le iniziative messe in campo.
Il 12 dicembre partecipo personalmente, nella sede del Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” di Piedimonte, alla riunione del nostro Interact, per prendere cognizione dello stato dell’arte delle iniziative intraprese e delle problematiche logistiche.
Il 20 dicembre partecipiamo, presso il GH Telese alla celebrazione della Festa degli auguri del RC “Valle Telesina”.
Il 21 dicembre la nostra Festa degli Auguri, sempre a “Villa Turrita”. Ospiti d’onore Vincenzo Megna, Assistente del Governatore, accompagnato dalla gentile consorte, signora Anna; il Sacerdote don Emilio Salvatore ed il Prof. Marcellino Angelillo che, per l’occasione, sono chiamati a presentare il libro “Il Presepe – Viaggio verso l’umano”; Pasquale Franco, Presidente dei Lions Club Piedimonte Matese “I Sanniti”, e consorte signora Antonella. La serata è allietata da musiche classiche di sottofondo, scelte personalmente da Vivian Merola, che non manca di eseguire al pianoforte i brani a lei più cari, consoni al tema natalizio. Ho, infine, preparato, aiutato da mia moglie Marilena, un dono a tutti i rotariani presenti, fatto confezionare dalla Bottega N. Giustiniani di Elvio Sagnella, che rinnova i colori e le forme della tradizione settecentesca di Cerreto Sannita e San Lorenzello, così prepotentemente rappresentata dalle collezioni di ceramiche esposte al Museo Civico “Raffaele Marrocco” della Città di Piedimonte Matese. E’ una nuova produzione, in chiave moderna, che lascia, comunque, sugli oggetti tracce evidenti di un passato importante.
Il 3 gennaio, partecipo alla riunione del gruppo di lavoro “Matese Imprese”.
Il 7, a quello di “Didattica solidale”.
Il 17, partecipo, insieme a F. Pace, P. Terracciano e M. Iannitti, ad un incontro con V. Cappello, Presidente del RC “Terra di Lavoro 1954”, per preparare i dettagli della visita del Governatore, fissata dallo stesso per il 21 febbraio. Decidiamo di celebrarla a mezza strada, presso la Tenuta San Domenico in Sant’Angelo in Formis.
Il 24, celebriamo la Conviviale a “Villa Turrita”. Ospite d’onore il Conte Ranieri M. Gaetani dell’Aquila d’Aragona di Laurenzana, accompagnato dalla consorte, signora Giovanna, e da Giuseppe Castrillo. L’occasione è propizia per la presentazione di un delizioso trittico su Piedimonte negli anni cinquanta del novecento che, con dovizia di particolari, ci aiuta a ricostruire una memoria storica o l’evoluzione urbanistica della Città che, difronte agli scempi perpetrati nei confronti del paesaggio, spesso vedono l’Autore nei panni di rigido fustigatore degli usi e dei costumi imperanti, inutili e, spesso, dannosi per le popolazioni incardinate nel territorio pedemontano. Il Prof. Giuseppe Castrillo, fine letterato e storico per diletto, ha intercalato, nel trittico su Piedimonte di Ranieri, un suo breve scritto dal titolo: “Il placido Torano. Tessere di storia e civiltà di un fiume matesino”. Traccia un breve e magistrale excursus storico per acclarare una sola verità: la storia di Piedimonte è stata, per secoli, fino alla seconda metà del ‘900, intrecciata con la vita del suo fiume, il Torano. Quel Torano che avrebbe continuato ad alimentare la Città e a costituire una ricchezza per le manifatture piedimontesi e per il lavoro. Ma, dapprima la II guerra mondiale che distrusse il Cotonificio, costringendo la proprietà a trovargli una nuova sede, poi le discutibili scelte operate sul piano idrico regionale, ne determinarono la crisi, persino sul piano paesaggistico.
Il 2 febbraio, partecipiamo all’incipit delle Manifestazioni Carusiane “Piedimonte Matese Duemilaventuno” che, su impulso del nostro socio Gianfrancesco D’Andrea, Presidente dell’Associazione Byblos, promette di mettere in campo una serie di eventi in occasione del primo centenario della morte del grande tenore di origine “piedimontese” in onore di Enrico Caruso.
Il 7, partecipiamo, in Benevento, alla sessione formativa congiunta, coordinata dal formatore distrettuale Antonio Zotti.
Il 14, il nostro operoso gruppo di lavoro “Matese Imprese” promuove, su piattaforma digitale Zoom Meeting, un interessante convegno-dibattito dal titolo “Opportunità di sviluppo nel territorio del Medio Volturno”, in collaborazione con l’Ente Parco Regionale del Matese e presso la sede di quest’ultimo, in San Potito Sannitico. Appare subito chiaro che, man mano che ognuno dei relatori porta il proprio contributo di esperienze nello specifico settore lavorativo, il convegno-dibattito sia un utile strumento per prendere cognizione delle problematiche del territorio e per trovare gli strumenti per risolverle. Emerge, imperioso, l’orgoglio di appartenenza quando tutti gli intervenuti, senza esitazione alcuna, rifiutano per il nostro splendido territorio l’amara etichetta di “Terra dei fuochi” (con la quale “non si vuole avere nulla a che fare”), in favore della dizione “Terra di Lavoro”. E’ necessario lavorare nell’interesse del territorio conoscendone ed implementandone le potenzialità e puntando all’autodeterminazione, in funzione, anche, dell’evitamento della desertificazione delle aree interne. Emerge, ancora, la consapevolezza che, per promuovere il territorio, sia necessario liberarsi dei lacci e lacciuoli burocratici che, spesso, rendono difficile o ritardano ogni tipo di investimento. Il Legislatore ne ha il compito, dopo aver ascoltato le istanze dei territori; che chiedono, anche, di evitare le concentrazioni dei servizi (poiché non sempre “concentrare significa risparmiare”), e di favorire le comunicazioni con la promozione di nuove infrastrutture. Vincenzo, Assistente del Governatore, è presente e giudica il convegno estremamente propositivo.
Il 18, siamo all’Hotel Royal in Caserta per incontrarci col RC “Terra di Lavoro 1954” e pianificare i dettagli della imminente visita del DG 2100, Pasquale D. Verre.
Il 21 è il gran giorno. Siamo tutti insieme, RC “Terra di Lavoro 1954” e RC “Alto Casertano P. Matese”, alla Tenuta San Domenico in Sant’Angelo in Formis: più di cento soci. L’incontro con il Governatore è previsto alle ore 19,00, subito dopo che saranno ricevuti in udienza gli amici del RC Terra di Lavoro 1954. Circa un’ora prima, parto con mia moglie alla volta della Tenuta San Domenico di Sant’Angelo in Formis. Il cielo è acceso all’orizzonte. E’ stata una giornata magnifica, quasi primaverile, che volge al termine. Il mio pensiero, mentre guido in maniera “nervosa”, secondo la definizione di mia moglie, va a quell’incontro, tanto atteso e temuto sin dall’inizio dell’a. r., che affronto come uno scolaretto, alla sua prima interrogazione. So che il Governatore ci incalzerà sui progetti del Club, quelli realizzati e da realizzare, sulla iscrizione dei Soci al My Rotary, sulla consistenza numerica del Club e sulla diffusione dei messaggi del Presidente del RI e del Governatore del Distretto 2100. Arriviamo, così, preparati all’incontro, estrapolando dalla piattaforma distrettuale tutti i dati che presumiamo ci vengano chiesti, persino le presenze alle conviviali di ogni singolo socio. Gli regaliamo anche i nostri bollettini, ricchi di notizie circa le attività del Club. Pasquale si complimenta, trattenendo agli atti i documenti elaborati, di cui il merito è di Francesco Pace. Solo la sua pazienza certosina e la sua impeccabile correttezza formale potevano partorire un simile risultato, definito “più unico che raro” dallo stesso Pasquale. Allo scambio dei doni, Alessandra, moglie di Pasquale, regala alle mogli dei due Presidenti una variopinta sciarpetta. A lei sono donati manufatti in seta di San Leucio e ceramiche cerretesi. A Pasquale, invece, cravatta di produttori locali e vino targato Rotary, oltre al gagliardetto. Il nostro Club gli regala anche le proprie pubblicazioni, compreso i bollettini mensili, testimonial delle multiformi attività del Club. Vivien Merola ci allieta con alcuni brani musicali scelti, tra l’entusiasmo dei presenti. Un applauso al suo indirizzo, da me chiesto a fine serata, conclude l’evento tanto atteso, al quale il nostro Club ha partecipato con più di trenta persone.
Il 22, di buon mattino, promuoviamo la “Giornata della Salute”, in collaborazione con Athena Casa di Cura “Villa dei Pini” di P. Matese ed il Comune di Sant’Angelo d’Alife. Il mio pensiero va ai numerosi screening che mi hanno visto protagonista, promossi dalla Croce Rossa Italiana, capeggiata dall’indimenticabile Past-President Raffaele di Robbio, nei quali abbiamo fatto emergere cardiopatie ischemiche ed aneurismi dell’aorta addominale misconosciuti che, se sottovalutati, avrebbero potuto condurre a morte i pazienti. Sottopongo quelli che mi vengono inviati a visita cardiologica ed elettrocardiogramma. Egualmente, nella stanza attigua, fa il dott. Andrea Veltri, della Clinica Athena, coadiuvato da Pasquale Simonelli, oggi felice d’essere presente nella sua terra natia; mentre il dott. Ermanno Di Meo esegue gli eco-color-doppler dell’aorta addominale.
Il 29, accogliamo in P. Matese una delegazione del Comune di Grumento Nova (già Saponara). E’ capeggiata dal Sindaco, il dinamico dott. Antonio Imperatrice. Ricambiano la nostra visita nel loro Comune, addì 17 agosto 2019, che abbiamo descritto, nei minimi particolari, nel nostro bollettino di settembre dello scorso anno.
Poi, dopo questa data, le note di Beethoven, il silenzio, il dolore.
Il Coronavirus si impossessa delle vite di molti nostri connazionali (nei confronti dei quali invito i presenti ad un minuto di silenzio). Sono ancora impresse nella nostra mente le sconvolgenti immagini di quei camion militari che, nella Città di Bergamo, conducevano alla cremazione tutte quelle fragili vite mietute anzitempo. Assistiamo, inorriditi, a quelle immagini che sono trasmesse, senza interruzione, dai canali nazionali e privati. Le nostre fragili vite e le attività abitudinarie sono letteralmente sconvolte. Mascherine, lavaggi frequenti delle mani, distanziamento sociale sono le nuove parole d’ordine. Le nostre città sembrano abbandonate, spettrali. Inizialmente siamo smarriti in tanto dolore, tanto da non sapere come continuare l’attività del Club. Chiamiamo a raccolta le forze residue. Capiamo che il nostro cronoprogramma non potrà e non dovrà essere rispettato, nelle nuove e gravi condizioni in cui tutti noi ci troviamo. Come sempre, il Rotary è vicino alle comunità in cui è incardinato e ne asseconda i bisogni. Gli ospedali lombardi sono al collasso. Mancano uomini e mezzi. Noi facciamo tesoro di questa triste esperienza e ci comportiamo di conseguenza.
Il 31 marzo consegniamo alla Unità Operativa Complessa di Anestesiologia e Rianimazione dell’Ospedale Civile “A.G.P.” di P. Matese un ventilatore automatico presso-volumetrico, dopo contatti febbrili col suo Responsabile, dott. Giuseppe Casino, che ci illustra le necessità del reparto da lui diretto. Nella lettera indirizzata al Direttore Sanitario del nosocomio matesino, dott. Diego Colaccio, si legge a chiare lettere che il presidio sanitario fornito dal Rotary Club Alto Casertano di Piedimonte Matese all’UOC di Anestesiologia e Rianimazione è concesso in comodato gratuito e ad uso esclusivo delle finalità del nosocomio stesso. Come a dire che in questi giorni, per tutti difficili, a seguito dell’emergenza COVID-19, nasce chiara la convinzione del Club di potenziare le nostre nascenti strutture territoriali di accoglienza dei pazienti COVID positivi (ovviamente augurandoci che non potessero mai servire). Perciò, con la piena disponibilità della ditta specializzata Eubios, che ne ha condiviso i costi, è stato compiuto questo piccolo prodigio, ad esclusivo vantaggio del territorio matesino e delle sue strutture sanitarie. E’, questo, il contributo che il Rotary Club AC di P. Matese, grazie alla sensibilità dei suoi soci, che ne finanziamo interamente il costo, offre alla comunità in cui è incardinato. L’operazione non è stata facile, poiché gli Stati Maggiori della Protezione Civile romana, in questi difficili giorni, portavano giustamente avanti la requisizione di tutti i presidi sanitari di questo tipo, dirottandoli verso le regioni del nord, dove le unità di terapia intensiva, intasate fino all’inverosimile, ne avevano più bisogno.
Il 29 aprile, grazie al coinvolgimento del nostro Club padrino, RC “Terra di Lavoro 1954”, consegniamo 2500 mascherine chirurgiche alla Direzione Sanitaria dello stesso nosocomio matesino.
Il 7 maggio altre 2000 mascherine dello stesso tipo alla Caritas parrocchiale di A.G.P., perché potessero essere distribuite alla popolazione, a seconda dei propri bisogni.
Il 26 maggio, a cura del nostro tesoriere P. Terracciano, è diramato un appello ai Soci per un contributo volontario a sostegno delle famiglie locali più colpite economicamente dall’emergenza coronavirus.
Prima ancora, il 22 aprile, è celebrato un seminario informativo webinar, per iniziativa del nostro gruppo “Matese Imprese”, in collaborazione con l’Ente Parco Regionale del Matese, su piattaforma Zoom Cloud Meetings, dal tema “Riforma della disciplina degli Enti del terzo settore”. Siamo in 42, tra cui l’Assistente del Governatore, Vincenzo Megna; e il numero dei partecipanti è costante sino al termine del seminario. Sottolineo, nel corso del mio intervento, i principi ispiratori del progetto del RCAC P. Matese, sposato in pieno dall’Ente PRM e dal suo dinamico Presidente Girfatti con la sottoscrizione, nello scorso mese di gennaio, d’uno speciale protocollo d’intesa. Tutto ciò, piace da parte mia rimarcarlo, in conformità ai principi rotariani di orientare l’attività privata, professionale e pubblica, al concetto del “service above self”, prestando le proprie conoscenze e competenze per servire la comunità in cui si vive, aldilà e al disopra di ogni e qualsivoglia interesse personale. Di qui l’importanza di rivolgere la propria attenzione e le proprie amorevoli cure, maggiormente in tempo di Covid-19, alle micro e piccole imprese, cioè alle aziende con meno di 50 dipendenti, con particolare riferimento alle start-up, che rappresentano il 95% delle imprese nazionali ed occupano il 46% dei lavoratori italiani; che, negli ultimi anni, hanno assorbito disoccupati in uscita dalle grandi imprese, formando un sostentamento al proprio territorio ed un argine alla desertificazione delle zone interne, come quelle della media valle del Volturno. Di qui, ancora, l’importanza di rivolgere la propria attenzione agli Enti del cosiddetto Terzo Settore, una realtà in continua espansione che assolve il compito di complemento delle politiche pubbliche (Primo settore, lo Stato) e del sistema produttivo (Secondo settore, il Mercato).
Il 23 aprile, interclub in modalità telematica su piattaforma digitale sul tema: “Il Rotary prepara la fase 2 dell’emergenza Coronavirus”,
Il 24 aprile, appuntamento con l’assemblea dei Soci del RCAC P. Matese in modalità telematica su piattaforma Zoom Meeting, nel corso della quale il nostro socio Benny Iannitti allieta i presenti con una sua conversazione su “S’i fosse foco” di Cecco Angiolieri. E’ uno dei sonetti più famosi del poeta senese (Siena, 1260-1313), che più ha contribuito alla nascita della sua fama di poeta maledetto, specialmente in età romantica. Angiolieri era contemporaneo di Dante, ma viaggiava su uno stile di poetica totalmente opposto. Rovescia tutti i canoni dello Stilnovismo, scegliendo una poesia popolare, comica, dissacratoria. Mentre la donna stilnovista era una “donna angelo” (si pensi alla “Beatrice” di Dante Alighieri), quella di Cecco Angiolieri si chiamava Becchina ed era una donna pienamente sensuale. Anche la sua vita rispecchiava a pieno la sua poesia. Fu uomo fuori del comune, sempre impegnato a giocare, bere e sperperare i soldi della sua famiglia. Un vero e proprio “poeta maledetto” ante litteram, come Benny ci ricorda.
Il 7 maggio, secondo seminario, in modalità videoconferenza con piattaforma Zoom Meeting, sulla riforma degli Enti del Terzo Settore. Relatore unico del Seminario il nostro socio Michele Iannucci, coadiuvato da Sergio Ferrajolo e Francesco Siciliano, nonché dalla progettista sociale Cinzia Arena. Moderatore Vincenzo Girfatti, Presidente dell’Ente Parco Regionale del Matese. La metodologia del Seminario, originale e proficua, è quella di una sessione di risposte a quesiti specifici formulati dalle Associazioni e Fondazioni invitate all’evento. Ciò al fine di renderlo più utile alle esigenze pratiche degli Enti od Imprese che si trovano ad affrontare una normativa nuova, complessa e non ancora completa.
Il 20 maggio, interclub in modalità telematica su piattaforma digitale, con la partecipazione della PDG, nostra socia onoraria, Maria Rita Acciardi, che delizia i presenti con una conversazione sul tema: “Paul Harris: I have a dream”.
Il 21 maggio, interclub in modalità telematica su piattaforma digitale sul tema: “Coronavirus: ripresa delle attività economiche”, di cui è anfitrione Antonio Nuzzolo, Presidente RC “Caserta Reggia”.
Il 22 maggio, Assemblea dei Soci in modalità telematica. Ospite d’onore S. E. Rev. ma Mons. Orazio Francesco Piazza, vescovo di Sessa Aurunca, Amministratore Apostolico della Diocesi di Alife-Caiazzo. Intrattiene tutti i presenti con una piacevole conversazione dal titolo “Emergenza sociale al tempo del Coronavirus”, al termine della quale si apre un interessante dibattito, nel corso del quale l’alto Prelato chiarisce il punto di vista della Chiesa Cattolica nella fase di ripresa dopo la pandemia.
8 e 11 giugno 2020: interclub in modalità telematica su piattaforma Zoom Meeting, su iniziativa del RC “Napoli Castel dell’Ovo”, sul tema: “Pedalando per la Magna Grecia” ed ancora “Proposta di istituzione di un fondo di rotazione a favore delle aziende cosiddette invisibili”. Abbiamo subito aderito, convintamente, a questa iniziativa poiché, spiego nel corso del dibattito, in linea con quanto il nostro Club sta facendo con le iniziative di Rotary Matese Imprese a favore delle piccole e medie imprese, con particolare riferimento alle start-up, nonché degli Enti del Terzo Settore.
15 giugno 2020: interclub in modalità telematica su piattaforma Zoom Meeting sul tema: “Pandemia giudiziaria”. E’ patrocinato dal RC “Capua Antica e Nova”. Ospite d’onore il Procuratore aggiunto presso il tribunale di Napoli Nord, dott. Domenico Airoma che, con sorprendente lucidità, analizza il travaglio che ha investito la magistratura del nostro Paese nel corso degli ultimi accadimenti.
26 giugno 2020: caminetto esteso alle consorti in Villa Turrita di Dragoni. Di solito, i caminetti del nostro Club si sono sempre svolti altrove. Abbiamo optato per questa desueta formula del “caminetto esteso” a Villa Turrita (uno dei pochi celebrati durante la mia presidenza) poiché è volontà del prossimo DG, Massimo Franco, non tenere conviviali tradizionali, ancora per il momento e fino alla completa risoluzione della pandemia SARS-Cov-2. “Siamo il Rotary Club”, ci ha detto, “ed il RC deve dare l’esempio, sempre e ovunque”. Nostro ospite il dott. Giovanni Caracciolo, appassionato esperto del variegato mondo dei treni e, in genere, di tutti i mezzi di locomozione, che intrattiene i presenti sulla storia della Ferrovia Alifana, già oggetto d’una sua apprezzata pubblicazione, coautore il dott. Alessandro Lutri. Tema della conversazione: “Ferrovia alifana tra passato e prospettive future”.
3 luglio 2020: eccoci, finalmente alla celebrazione del rituale “Passaggio delle Consegne”. E’ l’anno della Presidenza di Vittorio Folco. Vittorio, che conosco già da molti anni, è persona cortese e gentile, sempre disponibile al dialogo, molto attento alle ragioni dell’altro. Ha una buona squadra ed assolverà con onore ai compiti dettati dal suo prestigioso incarico.
La mia “galoppata”, nel solco tracciato dal RCAC, termina qui. Ho appena il tempo di enunciare ai numerosi presenti sulla piattaforma digitale le manifestazioni previste dal mio cronoprogramma ed annullate a causa dell’emergenza SARS-COVID 2. Mi congedo da loro parafrasando Paolo di Tarso nella seconda Lettera a Timoteo: “…E’ venuto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia. Ho terminato la mia corsa. Ho conservato la fede…” in quel fine morale superiore che è il RI, il RC “Alto Casertano P. Matese”. Passo la parola, per un breve indirizzo di saluto, alle Autorità rotariane presenti: l’Assistente del governatore del mio a. r., V. Megna, il nuovo formatore distrettuale, A. Citarella, i Presidenti dei Club. Successivamente a S. E. Francesco Orazio Piazza. “Don Franco” si dichiara compiaciuto della citazione di San Paolo che, a suo giudizio, calza a pennello ad una tappa fondamentale della vita di ogni Club, come il passaggio delle consegne. Ci concede la sua benedizione. Da buon rotariano, qual è o è stato, coglie nel segno quando parla di “continuità ogni anno nel rinnovamento”.
Segue il passaggio del collare tra me e Vittorio, con reciproca spillatura. Sono, di fatto, il Past-President del RCAC P. Matese. Vittorio, il Presidente in carica. Prende la parola per un breve indirizzo di saluto a tutte le Autorità presenti. Dice d’essere stato Sindaco del Comune di Sant’Angelo d’Alife e di voler mettere a disposizione del RCAC le competenze maturate durante la sua lunga esperienza amministrativa. Presenta i componenti della sua squadra, che si riserva di spillare uno ad uno nel prossimo mese di settembre. Nella stessa sede, esporrà le sue linee programmatiche. A seguire, prende la parola il Vice-Presidente designato, Pasquale Simonelli, Socio Fondatore del RCAC, più volte Presidente dello stesso ed Assistente del Governatore. Ricorda la sua esperienza pluriventennale al servizio del Club, di cui traccia le linee fondamentali. Si dichiara onorato di quello che è stato fatto durante l’emergenza Coronavirus, come il dono del ventilatore e delle mascherine chirurgiche al nosocomio matesino e di altre mascherine alla “Caritas” parrocchiale di P. Matese: il modo più appropriato con cui il RC è vicino alla comunità in cui è incardinato.
In chiusura della bella serata, com’è d’uopo, la parola passa all’A. d. G., Pasquale Esposito, che promette la sua vicinanza e quella del Governatore Massimo Franco, che rappresenta, alle esigenze più disparate del nostro Club.
E’ il momento, ora, della modesta conviviale che mia moglie Marilena ed io offriamo ai nostri ospiti, come si conviene a tutte le grandi occasioni. Gustose pietanze affogate in vini prelibati, da me scelti per l’occasione, celebrano un anno rotariano che muore e l’alba di uno nuovo.
Forza, Vittorio, Presidente del RCAC P. Matese.
Attilio Costarella
